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Un giocatore come tanti, Mario Draghi, con un handicap di golf di medio livello: “Ha giocato più volte al Golf Club Antognolla” in Umbria, designato “miglior campo da golf in Italia” per il 2021.
Chi lo ha visto giocare, assicura comunque che lo stile c’è.
Chissà allora che un golfista qualsiasi, un frequentatore assiduo dei fairways non incontri un giorno, durante un week-end, quel Mario Draghi banchiere e Presidente del Consiglio, con il quale condividere la dura legge delle 18 buche. O magari, durante un giro extraeuropeo, un Donald Trump, un Barack Obama o Joe Biden, tutti personaggi di spicco accomunati dalla passione del green.
Perché il golf non ha natura esclusivamente elitaria o esclusiva, come invece molto spesso si pensa, ma ha l’eccezionale capacità di mettere insieme in campo il ricco e l’uomo comune, il famoso con lo sconosciuto, il bravo con lo scarso. Grazie all’handicap di golf, quel numerino che determina l’abilità di ogni giocatore, viene assicurato un metodo democratico di gioco che permette di giocare insieme, indipendentemente dal livello acquisito.
Francesco Gori